RISPOSTA: Ad oggi, 11/2/2018 ci sono normative in vigore che regolano quanto segue:
Tutti i liquidi da inalazione sono soggetti ad imposta, siano essi con o senza nicotina, liquidi pronti o basi neutre o booster con nicotina. Costo finale 4,85€ ogni 10ml.
I flaconi contenenti nicotina non possono essere superiori a 10ml e con nicotina non superiore a 20mg/ml.
La vendita online è vietata.
L’acquisto all’estero è contrabbando.
Gli aromi non sono oggetto di imposizione fiscale.
I singoli elementi separati (glicole, glicerolo, acqua) non destinati allo svapo non sono soggetti ad imposta.
Le basette con nicotina in acqua non sono tassate (in quando non direttamente vaporizzabili).
Da considerare che alcuni di questi divieti sono aggirabili solo per la mancanza di controlli, ma questo non estingue l’eventuale reato.
La vendita di eliquid senza nicotina online è vietata, ma la mancanza di sanzioni rende nullo il divieto, tuttavia AAMS può richiedere l’oscuramento dei siti.
I Negozi devono comprare con imposta, ma possono per il momento vendere le scorte acquistate senza imposta; il prezzo di queste è una scelta commerciale dei singoli.
A fronte della totale assurdità delle normative vigenti sono in corso numerose azioni legali, anche alla Corte Europea, che dovrebbero riportare la situazione italiana nella normalità, ma proprio a causa della confusione esistente è consigliabile muoversi con prudenza, perché una eventuale azione legale, anche avendo ragione, ha dei costi non indifferenti sia in ordine di denaro che di impegno psicofisico.
Questa è la situazione ad oggi, ma potrebbe cambiare radicalmente in qualsiasi momento.